"Si fa arte perchè il mondo è imperfetto"

Paul Auster




L’INDEFINIBILE SIGNIFICATO DELLE LINEE  DI ALBERT OEHLEN



Una danza spigolosa e curvilinea tra l’artista e il suo carboncino su un semplice sfondo bianco rende i fili del disegnare una ricerca consapevole di  libertà e senso estetico. Predominanti il bianco e il nero con  sfumature e sbavature.
Segni precisi e linee dinamiche rendono lo spazio pittorico scandito da proiezioni ritmiche e traiettorie sospese. Si delineano i margini di un’immaginaria forma o di pensieri in azione con disegni essenziali dal forte impeto e slancio.
Albert Oehlen, artista tedesco, propone il grado zero del disegno ovvero la costruzione di forme nude che evocano la sensazione delle crepe sulle pareti.
L’arte contemporanea è anche questa: uno sguardo sulla dimensione scheletrica del disegnare, una narrazione sui suoi segni primordiali che rendono l’arte del XXI secolo indefinibile, complessa, irrisolta e irrequieta.

Seppure nell’apparente disequilibrio visivo queste linee emanino una forma di eleganza, mi chiedo cosa penserà un osservatore davanti a queste opere. Forse nella complessità rumorosa del nostro presente Oehlen propone la semplicità e l’essenzialità di ciò che resta dell’arte. Rimane solo il segno e il gesto del disegnare, sintetico ed essenziale senza toni profondamente nuovi, poetici e senza un’esaltante bellezza.

Una parte dell’arte contemporanea misura la sua equivocità continua col suo essere gioco, sperimentazione, ricerca molte volte poco comprensibile come questi lavori di Oehlen, che danno l’impressione di stare di fronte a un gioco umoristico di fulmini e saette senza temporale, senza pioggia. Senza magia.

Nilla Zaira D'Urso

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